Non solo un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore, ma anche un modello di eccellenza per la conservazione e valorizzazione della biodiversità agricola siciliana. Parliamo della Valle dei Templi dove, è stato realizzato un Museo del Grano, unico in Sicilia ad offrire una banca dati consultabile sul tema della biodiversità denominata “Centro per la Biodiversità Mediterranea (CBM) Demetra”.
La presentazione ufficiale è avvenuta il 16 dicembre scorso a Casa Sanfilippo, durante il seminario conclusivo in cui sono stati illustrati i risultati del Progetto Demetra, finanziato dal Psr Sicilia 2014-2020.
Dopo i saluti istituzionali e le relazioni scientifiche, si è svolto un Focus Group dedicato alla normativa regionale e nazionale sulla biodiversità agricola, con particolare attenzione al caso della Sicilia. Presenti anche gli alunni delle classi I e III A Indirizzo Agrario dell’Istituto “Galileo Galilei” di Canicattì.
Il Centro per la Biodiversità Mediterranea è uno degli obiettivi raggiunto a termine del progetto: una collezione pensata per studiosi e appassionati, che racconta la storia e valorizza le peculiarità dei grani antichi siciliani. “Ad oggi, quella presente nella Valle dei Templi, è l’unica struttura in Sicilia che dispone di una banca dati consultabile sul tema della biodiversità”, ha dichiarato Lillo Alaimo Di Loro, agronomo e coordinatore del progetto, evidenziando l’importanza strategica e innovativa del Centro per la Biodiversità Mediterranea Demetra. “Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti in questi anni nell’ambito del Progetto Demetra, che – ha proseguito – non rappresentano un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Questo patrimonio rappresenta una risorsa fondamentale per lo sviluppo delle aziende agricole multifunzionali e per la promozione delle comunità del cibo, temi centrali nei processi di sostenibilità e innovazione nel settore agroalimentare”.
Grazie alla direzione di Roberto Sciarratta, il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi ha dimostrato la capacità di unire passato e futuro, valorizzando non solo il patrimonio culturale ma anche quello agricolo, essenziale per la sostenibilità e per l’identità del territorio siciliano. “Il Parco, che è archeologico, ma anche paesaggistico – ha detto il direttore Sciarratta – negli ultimi anni ha investito molto nel piano della progettazione e nella biodiversità. Il percorso Demetra ci ha consentito di realizzare importanti campi di collezione, una biblioteca, una banca dati informatizzata e un Museo del Grano, che potranno essere consultati dal mondo scientifico. Siamo molto contenti dei risultati ottenuti in questi anni, una buona partecipazione ai corsi di formazione, sia dal punto di vista dei docenti, che dei corsisti”.
Il Centro per la Biodiversità Mediterranea Demetra, ospitato a Villa Aurea, custodisce una vasta collezione di grani antichi e legumi siciliani, raccolti e classificati durante il progetto. Vi figurano 52 bacheche espositive, contenenti piante intere accompagnate da schede descrittive e QR code che permettono l’accesso alle informazioni dettagliate di ogni varietà, utili per orientare scelte di coltivazione e produzione. Ai lavori, coordinati da Lillo Alaimo Di Loro, sono intervenuti: Paolo Inglese, Ordinario di Arboricoltura Generale dell’Università degli Studi di Palermo e responsabile scientifico del Progetto Demetra, il Tenente Colonnello Vincenzo Castronovo, Comandante Centro Anticrimine Natura Carabinieri, Tommaso La Mantia, Ordinario di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, dell’Università degli Studi di Palermo, Nunzio Alessandro Terrana, Architetto, Maria Ala, Agronomo, e Antonino Sutera, Coordinatore Editoriale Rivista Terrà. La giornata si è conclusa con la consegna degli attestati ai partecipanti del terzo corso Demetra e una degustazione guidata di prodotti del territorio