Dinamiche dei consumi e opportunità di mercato del vino biologico: una sfida aperta

Con una produzione annua di circa 41 milioni di ettolitri, il nostro Paese si conferma primo produttore mondiale di vino. Toscana, Veneto, Piemonte e Sicilia sono le regioni trainanti, ciascuna con eccellenze riconosciute a livello internazionale.

L’Italia non solo produce, ma esporta vino in tutto il mondo, affermandosi come leader per quantità e seconda alla Francia per valore. Stati Uniti, Germania e Regno Unito sono i principali mercati di destinazione.

Parallelamente, l’Italia importa vini da Francia, Spagna e Australia, per completare la propria offerta e rispondere alle esigenze di un mercato sempre più globale.

Il mercato del vino è segnato da un surplus di offerta e da margini in costante riduzione, ma la vera urgenza è culturale. Le nuove generazioni stanno progressivamente allontanandosi dal mondo del vino, forse sospinti da campagne “salutistiche” che assimilano il vino a qualsiasi altra bevanda alcolica.

Negli ultimi anni i consumatori italiani hanno modificato le proprie preferenze. Se da un lato si è registrata una flessione del consumo totale di vino, dall’altro cresce la richiesta di vini premium, biologici e sostenibili. La ricerca della qualità ha spinto la domanda di vini naturali e biodinamici, in linea con una crescente attenzione alla salute e all’ambiente.

La crescente consapevolezza ambientale e la preferenza dei consumatori verso prodotti più genuini e salutari hanno portato a un aumento costante della domanda di vini biologici. I consumatori sono disposti a pagare un prezzo più alto per garanzie di qualità, trasparenza della filiera e rispetto dell’ambiente.

Il settore del vino biologico in Italia sta vivendo un’autentica espansione. Con una crescita annua del 6% e oltre 135.600 ettari di vigneti bio nel 2023, il biologico diventa un fattore chiave nelle scelte produttive. La Sicilia e la Puglia si distinguono come le regioni con la maggiore estensione di vigneti biologici, seguite da Veneto e Toscana.

Tra le regioni protagoniste del settore vitivinicolo, la Puglia si distingue per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione. Con oltre 20 mila ettari di superficie vitata biologica certificata è la regione è seconda alla Sicilia nella produzione di vino biologico e punta su ricerca e sviluppo per migliorare la qualità dei propri prodotti.

Le prospettive per il settore vitivinicolo biologico italiano sono promettenti. La crescente attenzione alla sostenibilità, l’evoluzione delle preferenze dei consumatori e l’adozione di nuove tecnologie nei processi di filiera, aprono scenari di sviluppo interessanti.

Può il vino biologico rappresentare la risposta alle nuove tendenze del mercato, mantenendo alta la qualità, e consolidando la posizione dell’Italia a livello globale? La sfida per i produttori di vino biologico è ufficialmente aperta.

di Pier Paolo Miglietta Professore associato di Economia agraria, alimentare ed estimo rurale presso l’Università del Salento;

e Giulio Paolo Agnusdei Ricercatore di Economia agraria, alimentare ed estimo rurale presso l’Università Pegaso