Il 14 dicembre scorso a Oristano è stato presentato il primo agnello di Sardegna IGP biologico, segnando un momento storico per l’agroalimentare sardo. Questo risultato nasce dalla collaborazione tra il Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp (Contas) e il Distretto Bio Sardegna, unendo due certificazioni di eccellenza: il marchio Igp e l’agricoltura biologica.
Gli agnelli di Sardegna Igp si distinguono per essere alimentati con latte materno e per il rispetto di rigidi standard produttivi. Con l’integrazione della certificazione biologica, si garantisce che le pecore siano allevate seguendo i protocolli dell’agricoltura biologica, promuovendo la sostenibilità ambientale e il benessere animale.
La Sardegna conta oltre 222 mila ettari dedicati alle colture biologiche, di cui 61 mila destinati al pascolo. Oggi, circa 731 aziende zootecniche nell’isola allevano più di 70 mila capi ovini biologici. Finora la filiera biologica non aveva finora prodotto carne di agnello Igp certificata biologica. La novità rappresenta dunque un’opportunità unica per ampliare il mercato e valorizzare un prodotto già riconosciuto per la sua eccellenza. Per Battista Cualbu, presidente del Contas, il lancio dell’agnello biologico Igp è “un ulteriore riconoscimento ufficiale della qualità e dell’eccellenza della nostra carne ovina”. Andrea Campurra, presidente del Distretto Bio Sardegna, ha sottolineato come il progetto risponda alle esigenze di consumatori sempre più attenti alla qualità e all’impatto ambientale dei prodotti. “Le produzioni biologiche saranno un valore aggiunto a un prodotto già eccellente”, affermato da Alessandro Mazzette, direttore del Contas. Questo traguardo storico potrebbe aprire nuovi mercati, consolidando ulteriormente la reputazione della Sardegna come eccellenza nel settore agroalimentare