L’agricoltura biologica e l’anno che verrà. Bilanci e progetti 

Giunti al consueto bilancio di fine anno, almeno una domanda bisogna farcela. Anche ammesso che l’anno che ci lasciamo alle spalle non sia stato peggiore di quelli che lo hanno preceduto, in che modo e con quale intensità, esso, ha contribuito ad una inversione di tendenza? 

Purtroppo il “resoconto sociale” a livello generale non è molto confortante. Ma ciò non deve certo scoraggiare il sogno di quanti credono che la “felicità condivisa” sia un valore realizzabile per tutti. Noi di Italia Bio ne siamo fortemente convinti, per questo riteniamo che l’agricoltura biologica non sia solo il più sostenibile tra i sistemi di produzione del cibo, ma che sia soprattutto un modello culturale che trae la sua forza dal rapporto di rispetto profondo tra l’uomo e la terra. Non vi è dubbio, infatti, che la felicità dell’uomo passa dalla qualità della sua salute e della salute dell’ambiente, quindi dal consumo di cibo biologico, cioè non inquinato da alcun tipo di “veleno”,  bensì figlio della sapienza e del lavoro del contadino, rispettoso dell’uomo e dell’ecosistema. 

In questo 2025 che si appresta ad accoglierci, amiamo ricordare il lapidario insegnamento di Ippocrate di Kos quando dice:“fa che il cibo sia la tua medicina” – per curare la salute e che  “la medicina il tuo cibo” – per rimediare alle sue “divagazioni”.  

Malgrado l’impegno del movimento del biologico italiano e il sostegno di alcune istituzioni, la quota di mercato dei consumi primari occupata del biologico in Italia è ancora inferiore al 5%.  Percentuale che, anche se in termini di valore corrisponde a quasi 4,5 miliardi di euro, rappresenta ancora per noi un obiettivo poco soddisfacente. La ricetta per un Paese possibile, biologico e sano, è in fondo semplice e, se vogliamo, di facile realizzazione: rimodulare il rapporto tra città e campagna, tra sistemi rurali e sistemi urbani, in un contesto (quello attuale) dove il 75% del territorio nazionale è popolato da appena il 16% della popolazione; valorizzare il contributo che il sistema scolastico può dare alla cultura dei corretti stili di vita e della sana alimentazione, affinché il cibo biologico sia consapevolezza e opportunità per valorizzare i punti di forza del sistema bio Italia, primo tra tutti l’agro-biodiversità. Quella viticola ad esempio, dove il 75% della superficie media nazionale vitata, è suddivisa tra ben 80 vitigni coltivati. Un vero primato di racconto e di adattabilità del vino italiano rispetto alle variabili territoriali e ad ogni possibile cambiamento.  

Per questo Italia Bio ha scelto di inaugurare il 2025 con un convegno nazionale che è un elogio alla biodiversità vitivinicola ed enologica, oltre che un omaggio a quanti nel tempo si sono spesi per essa.  

Se la ricerca della felicità è il principale dovere di ogni uomo, nel suo breve passaggio, condividerne il cammino per raggiungerla è una opportunità che dobbiamo imparare a cogliere. Con questo augurio diciamo a tutti benvenuto 2025! 

Lillo Alaimo Di Loro – Presidente Italia Bio