Viaggio virtuoso nei grani antichi siciliani, presentato il volume “Si scrive Pane si legge Pace”

Un itinerario virtuale che unisce passato e futuro, tradizione e innovazione, in nome di un’agricoltura più consapevole e rispettosa delle sue radici. È quello offerto lo scorso 7 dicembre a Comitini, presso il Palazzo Bellacera, durante il convegno “Un viaggio virtuoso attraverso la conoscenza e la diffusione dei grani antichi siciliani”. Organizzato dalla Feder.Agri Sicilia in collaborazione con il Comune di Comitini e la Regione Siciliana, l’evento è stata l’occasione per approfondire il valore culturale, nutrizionale e agronomico dei grani antichi, veri e propri tesori della tradizione siciliana.Tra i relatori, Calogero Alaimo Di Loro, presidente nazionale di Italia BIO, che ha presentato il libro “Si scrive Pane si legge Pace”, un’ode al ruolo dei grani antichi nell’armonia tra i popoli. Sono seguiti gli interventi di Salvatore Bonfiglio, medico di medicina interna, e Sebastiano Blanciforti, funzionario della Stazione Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia. A coordinare il convegno Enzo Sardo, presidente provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori (Mcl) e noto saggista.
Durante la manifestazione, è stata inaugurata una mostra dedicata ai grani antichi siciliani e ai prodotti che da essi derivano, come pani e dolci tipici della tradizione locale. Questo spazio espositivo che resterà aperto fino al 13 dicembre, rappresenta un’occasione unica per riscoprire le antiche varietà di grano che hanno caratterizzato per secoli l’agricoltura siciliana e che oggi stanno vivendo una nuova stagione di rinascita.
Per arricchire l’esperienza, durante l’evento sono state offerte degustazioni di prodotti preparati con grani antichi, valorizzando così non solo le materie prime, ma anche le competenze artigianali e gastronomiche che rendono unici i prodotti siciliani.
I grani antichi siciliani, tra cui varietà come Tumminia, Perciasacchi e Russello, rappresentano un patrimonio di biodiversità che si distingue per le sue qualità uniche. Questi grani, coltivati secondo metodi tradizionali, offrono non solo un’elevata qualità nutrizionale, ma anche un sapore autentico che li rende molto apprezzati nel panorama gastronomico nazionale e internazionale.
In un’epoca in cui la sostenibilità ambientale e la valorizzazione delle produzioni locali sono al centro dell’attenzione, i grani antichi siciliani si pongono come un modello virtuoso. La loro coltivazione richiede minori risorse idriche rispetto ai grani moderni e si adatta perfettamente al clima mediterraneo, riducendo così l’impatto ambientale.
Il futuro dell’agricoltura – è stato detto durante il convegno – passa attraverso un equilibrio tra innovazione tecnologica e valorizzazione delle tradizioni. La Sicilia, con il suo patrimonio unico, ha l’opportunità di diventare un modello per uno sviluppo agricolo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.